mercoledì 31 gennaio 2018

LOVE HURTS

LOVE HURTS

GIULIA SAVARELLI

 

Una raccolta di racconti dove emerge a chiare lettere l'aspetto psicologico dei vari personaggi.

Una lettura dell'animo interiore, profonda, che mette in luce i malesseri della società attuale, in modo particolare la fragilità dell'essere umano. Una fragilità costante, sempre presente e, spesso, difficile da tenere a bada.

Capita di indossare delle maschere per apparire diversi da ciò che siamo in realtà: più forti, più belli, più sicuri...  Queste maschere non sono, però, durature ma destinate a cadere rivelando la nostra vera identità. E noi dobbiamo essere in grado di vivere facendo i conti con noi stessi, con il nostro vero io, senza vergognarci, senza nascondere i nostri difetti, le nostre paure, i nostri timori.

Una scrittura, quella dell'autrice Giulia Savarelli, che lascia ampio spazio alla riflessione. I suoi protagonisti sono tutti personaggi caratterizzati da un tormento interiore, ma alla base di tutto c'è sempre l'amore che è un po' il filo conduttore dei vari racconti. Amore per l'altro sesso, amore per la vita, amore in tutte le sue sfumature.

Un libro che deve essere letto con una certa dose di attenzione e assaporato a poco a poco. Ad arricchire il testo alcune illustrazioni rappresentative.

Nota critica: l'autrice dovrebbe prestare più attenzione alla revisione del testo. Sono presenti, infatti, errori grammaticali e di forma.

venerdì 19 gennaio 2018

L'ETERNO VIAGGIARE

L'ETERNO VIAGGIARE. THE BALKAN EXPRESS JOURNEY

ROBERTO SALLUSTIO



Un diario particolareggiato di un viaggio nei Balcani durato dieci giorni. Dieci giorni che sembrano un'eternità per l'esperienza vissuta dal protagonista, per gli intoppi inevitabili, per le difficoltà riscontrate, per le persone incontrate, per gli odori percepiti, per le sensazioni provate e per le emozioni raccolte e portate nel cuore.

Tra le vie di alcune città della ex Jugoslavia il protagonista vaga alla ricerca di una persona speciale, ma anche alla ricerca di se stesso mettendo in gioco le proprie fragilità nascoste, occupando ogni minuto a disposizione per riempirsi gli occhi di luoghi cari, in qualche modo famigliari.

Questo viaggio ha uno scopo che alla fine verrà raggiunto anche se con sofferenza, con dolore palpabile, con una certa rassegnazione. Tutto, però, visto in chiave positiva. 

Solo dopo questo girovagare il protagonista potrà dirsi soddisfatto. Tornerà a casa con una ricchezza interiore pazzesca e con il cuore più leggero, nonostante tutto. 

Non voglio svelare altro, ma ammetto che sono stata colpita dallo stile narrativo utilizzato dall'autore, uno stile diretto, senza troppi giri di parole, descrizioni dettagliate, precise, tanto che leggendo il libro è come essere presenti in quei luoghi, è come respirare quegli odori, quei profumi, è come immedesimarsi in chi questo viaggio lo ha compiuto per davvero.

Spesso sentiamo l'esigenza di fare qualcosa, di rivivere certi momenti della nostra vita, anche se dolorosi, non per farci del male fisico, ma per ricordare o cercare di dare una spiegazione a eventi che di per sé non ne hanno. Ognuno di noi ha un proprio modo per elaborare situazioni particolari, negative: alcuni esternano tutto il dolore con la scrittura rivivendo gli eventi, altri si buttano a capofitto sul lavoro, per avere la mente sempre impegnata, altri ancora devono rivivere qualcosa già vissuto. L'importante è trovare una "via d'uscita" e continuare il percorso di vita che ci è stato donato.

Una riflessione interiore molto approfondita ed elaborata. Un libro da leggere!


lunedì 15 gennaio 2018

CE N'ERA BISOGNO?

CE N'ERA BISOGNO?

MAURO MEDAGLIA E GABRIELE GIOVANNACCI



La mia mente si perde sovente a pensare come sarebbe oggi la mia vita se, in passato, avessi fatto scelte diverse. Riflettere è sempre un bene, ci permette di soffermarci sulle piccole cose, di metterci in discussione, l'importante, però, è che tale riflessione non si trasformi in malinconia, in tristezza. 

Il libro degli autori Mauro Medaglia e Gabriele Giavannacci, "Ce n'era bisogno?", edito da Linee Infinite Edizioni, è interamente basato sulla riflessione. 

Il protagonista indiscusso è Fabio, un quarantenne sposato con Laura, che vive con la mente sempre in movimento. Non è soddisfatto della sua vita. Si guarda alle spalle e vede un ragazzino pieno di sogni rimasti, ahimé, chiusi nel cassetto, forse per paura, forse per pigrizia, forse perché le cose dovevano proprio andare così.

L'entusiasmo che lo caratterizzava da ragazzino, pian piano è scemato. Il lavoro non lo entusiasma per niente, la vita di coppia si è stabilizzata e le abitudini hanno preso il sopravvento, le amicizie - a parte alcune necessarie e indissolubili - hanno lasciato il posto alla solitudine. 

Fabio è un uomo solitario, amava suonare ma ha riposto in un angolo questa sua passione. Insomma, sembra annoiato da tutto e da tutti, sembra che la sua vita gli stia sfuggendo dalle mani senza che lui possa intervenire in qualche modo per migliorare le cose.

E' pieno il mondo di persone come Fabio. Persone che si lamentano di tutto, che sono costantemente insoddisfatte, ma che continuano a vivere così seguendo una lista di doveri da assolvere. Penso che, spesso, vuoi la società che ci impone un certo modus vivendi, vuoi il nostro carattere, vuoi i nostri doveri verso la famiglia, gli amici, ecc., temiamo il cambiamento, temiamo che ciò che è diverso da quanto facciamo ogni giorno sia sbagliato, o non necessario.

Ebbene, questo libro analizza in modo divertente, ma approfondito, proprio questo aspetto: Fabio vorrebbe cambiare. La sua indole, il suo carattere, il suo essere com è lo spingerebbero altrove, lontano da dove si trova, a dare un senso alla sua vita che, al momento, un senso non ha. Ma gli manca una spinta che, forse, troverà.

A metterlo ancora più in discussione sarà una rimpatriata tra compagni di scuola, vent'anni dopo! Vedere i cambiamenti fisici, il lavoro di ognuno, la soddisfazione di sentirsi realizzati per aver "messo su famiglia", innervosiscono Fabio che, pur fingendo di essere come gli altri, si sente una specie di fallito, una sorta di bicchiere mezzo vuoto... 

Il confronto con gli altri è una dura prova da sostenere. Per quanto mi riguarda lo era ai tempi della scuola con i compagni più bravi di me in certe materie, lo è tutt'ora in ambito lavorativo, con i colleghi. E' inutile nascondere che avere un confronto alla pari con gli altri è quasi impossibile. In ogni ambito, in ogni settore, ci sarà sempre qualcuno che è meglio di noi, come ci sarà qualcuno che è peggio, in quanto ognuno di noi ha delle capacità, delle preferenze, dei gusti diversi. L'importante, quindi, non è essere meglio o peggio di qualcuno, ma trovare la propria strada, seguire i propri interessi, cercare di realizzarsi in base a ciò che realmente piace e fa per noi... 

In fondo la vita è una soltanto, e non ci è dato sapere se sarà lunga o breve. Il destino, la fortuna o la sfortuna hanno un peso non indifferente. L'insegnamento di questo romanzo è proprio questo: lasciar perdere di imitare gli altri, ma essere noi stessi sempre, nel bene e nel male.

Dal punto di vista narrativo gli autori hanno utilizzato frasi brevi, dirette, un linguaggio facilmente recepibile e sono riusciti a descrivere gli eventi in maniera approfondita, tale da permettere al lettore di immedesimarsi nelle varie situazioni e di viverle. 

Una critica, però, va fatta. Da rivedere in modo più accurato la forma e attenzione ad alcuni errori grammaticali....

mercoledì 10 gennaio 2018

IL SAPORE DEL MALE

IL SAPORE DEL MALE

LUCA PERUGIA



Un libro da leggere tutto d'un fiato, pieno di suspence fino alla fine. L'autore Luca Perugia, attraverso i vari personaggi che si susseguono nel racconto, è riuscito a dar vita a un ottimo romanzo, da non perdere assolutamente.

Una storia come tante, la vita di una madre, di un padre e di due figlie, Cristina e Marica. Un male incurabile che colpisce il papà, la colonna portante della famiglia e che lascia tutti nello sgomento più assoluto. Una vita che deve andare avanti comunque e una foto ritrovata tra gli oggetti custoditi in una cantina che cambierà il corso degli eventi. 

Emergeranno fantasmi del passato, un passato ormai quasi dimenticato eppure vivo, "presente". Il ragazzo di Cristina scoprirà, infatti, che i suoi genitori, in realtà, sono i suoi zii paterni. A questo punto del racconto mi sono interrogata su quanto sia importante la nostra identità. Quanto conti sentirsi figli naturali di ... Mi è capitato di leggere altre storie di adozioni e anche di conoscere personalmente ragazzi che sono stati adottati da piccolissimi: ognuno di loro, a un certo punto dell'esistenza, sente la necessità di trovare le proprie radici, le proprie origini, di capire da chi proviene e il perché sia stato abbandonato. 

Manuel, il personaggio del romanzo di Luca Perugia, dopo più di vent'anni si trova a non sapere più con chi ha a che fare, a non sapere più come chiamare coloro che ha sempre pensato essere i suoi genitori. Dovrà affrontare un percorso difficile, doloroso, lungo, ma riuscirà a "rinascere", grazie alla presenza assidua al suo fianco della ragazza, degli amici di sempre. 

A fare da sfondo a tutto il romanzo il "male", quello profondo, quello che non ti aspetti da persone apparentemente normali. Ecco che emerge chiaramente un altro messaggio: il non conoscere mai fino in fondo chi ci sta a fianco, chi ci vuole bene, coloro ai quali affidiamo la vita. 

Quante volte ci è capitato di dire "non avrei mai pensato che potesse arrivare a tanto", oppure "è sempre stato/a una brava persona, non so cosa possa essergli/le successo". O, ancora, come si fa a vivere con un peso enorme sul cuore, quando davanti a te, ogni giorno, hai una persona che ti ricorda in ogni istante ciò che hai commesso? 

Insomma, come avrete capito l'autore ha saputo dar vita a un romanzo accattivante, pieno di spunti di riflessione, anche profondi, e ha utilizzato uno stile linguistico adeguato al genere, un lessico di ampio respiro, una narrazione veloce, ma precisa nelle descrizioni dei personaggi, dei luoghi e, soprattutto, delle emozioni e dei sentimenti vissuti. Le parole trasmettono tutto il dolore delle varie situazioni narrate, tanto da viverle personalmente durante la lettura. 

Bravo!

venerdì 5 gennaio 2018

DONI PREZIOSI

DONI PREZIOSI

DANIELLE STEEL



Un regalo molto apprezzato quello che mi è stato fatto a Natale da mio marito. L'ennesimo libro di Danielle Steel, un'autrice che - come sa bene chi segue il mio blog - adoro.

Mi piace tanto il suo stile, la sua semplicità nonostante la complessità della storia narrata, le descrizioni dettagliate di luoghi e persone, le emozioni palpabili che riesce a trasmettere al lettore.

Anche in questo caso non si è smentita. La protagonista è una donna - Véronique Parker - che ho amato da subito per il suo carattere forte, per i suoi modi gentili, per la sua "semplice eleganza", per essere riuscita a non farsi travolgere e avvolgere dalla ricchezza di famiglia, per essere riuscita a trasmettere alle tre figlie -Timmie, Juliette e Joy - che nella vita, per raggiungere i propri obiettivi, occorre fare enormi sacrifici.

Véronique ha donato la vita all'ex marito Paul, del quale era perdutamente innamorata, nonostante la differenza di età e con il quale è rimasta in buoni rapporti anche dopo la separazione.

E' stata sempre presente e disponibile per le figlie, tanto da riporre in un cassetto la sua vita, i suoi sogni, le sue passioni.

La morte dell'ex marito porterà la famiglia a riunirsi e a scoprire l'amore che non era mai riuscito a trasmettere durante la sua vita essendo stato, tra l'altro, un padre poco presente. L'uomo, infatti, lascerà a ciascuna di loro un "dono prezioso" per far in modo che possano realizzare i propri sogni.

Alla ex moglie donerà un quadro che le permetterà di tornare a vivere. Per verificarne l'autenticità partirà per un viaggio in Italia e, grazie all'incontro casuale con Aidan, un uomo undici anni più giovane e appartenente a un mondo distante anni luce dal suo, si renderà conto che la sua vita può avere un senso, che la sua vita non è una continua attesa delle chiamate sporadiche delle figlie e che lei non è soltanto una madre, ma è una donna.

Su questo aspetto è molto importante riflettere. Noi donne, per carattere, per "tradizione", siamo portate a prenderci cura dei nostri cari, spesso trascurando noi stesse.

Così facendo, senza nemmeno rendercene conto, viviamo a metà e scontente. A risentirne, poi, sono i rapporti con le stesse persone che amiamo e di cui ci prendiamo cura.

Dovremmo imparare a ritagliarci ogni giorno un po' di spazio per coltivare un hobby, una passione che ci ricordi il nostro essere donna, il nostro essere vive! Ciò non significa trascurare gli affetti; semplicemente riorganizzare il proprio tempo. Siamo indispensabili, ma dobbiamo ricordarci sempre che il mondo va avanti anche senza di noi. 

Danielle Steel ha scritto un libro che trasmette amore, passione, generosità, altruismo. Ha raccontato la storia di una famiglia, le difficoltà che si vivono ogni giorno, l'importanza di essere sempre uniti. L'unione è ciò che ci permette di superare gli imprevisti, anche quelli brutti, i segreti che portano scompiglio.

Un libro emozionante che consiglio caldamente!!

martedì 2 gennaio 2018

SE E' AMORE, LO SARA' PER SEMPRE

SE E' AMORE, LO SARA' PER SEMPRE

MAURO CESARETTI



Il titolo della silloge di Mauro Cesaretti dice tutto sul contenuto di queste poesie.

L'amore in tutte le sue sfumature la fa da padrone in ogni suo componimento, anche - per assurdo - quando l'autore affronta il tema della morte.

L'amore come attesa di qualcosa non ancora trovato, una ricerca dentro se stessi; amore verso la natura che ci circonda, verso gli elementi che ci permettono la sopravvivenza.

Amore come soddisfazione di un bisogno altrui, sentito, voluto, cercato. Amore anche quando ne manca l'essenza, anche quando si perde la persona amata, anche quando ciò che è stato non tornerà, se non in forma diversa, tramutata.

L'autore ripercorre poi l'aspetto nostalgico dei ricordi, quelli belli e quelli brutti, racconta l'emozione provata per qualcosa o qualcuno incontrato nel proprio percorso di vita.

In questa silloge compaiono molteplici sentimenti che si incontrano, che si abbracciano, che si scontrano, che si allontanano.

Dalle parole utilizzate da Mauro Cesaretti emerge amore in ogni forma e sfumatura, struggimento, dolore, impotenza, soddisfazione, desiderio vissuto o immaginato, arte... Un contrasto di emozioni, un tumulto di sensazioni.

Un libro da tenere nel cassetto e leggere a piccole dosi per poter assaporare il gusto delle parole, farle proprie, viverle.