lunedì 30 ottobre 2017

PISTOLA E POLVERE DA SPARO

PISTOLA E POLVERE DA SPARO

ANGELICA RUBINO



Una lettura veloce, abbastanza coinvolgente e con molti colpi di scena: si presenta così il romanzo "Pistola e polvere da sparo" dell'autrice Angelica Rubino.

Due bambini che si odiano e che, crescendo, si perdono di vista per poi ritrovarsi poco più che maggiorenni. La protagonista Violante, da povera serva scopre, in realtà, di avere sangue nobile e sarà costretta a sposare l'odiato Julian che, nel frattempo, si è trasformato in un ragazzo affascinante.

L'odio si tramuterà in amore quando verrà alla galla il passato burrascoso del conte e Violante capirà che il suo essere così burbero, con una personalità dalle ampie sfaccettature, deriva dalla mancanza di affetto e dalla volontà malvagia della zia Agnes di plasmarlo a suo piacimento per interessi.

La trama, seppur coinvolgente, dovrebbe essere meglio sviluppata e approfondita. Le descrizioni potrebbero essere più dettagliate e precise. In certi punti, poi, il filo conduttore si perde un po' per strada. 

L'impressione che ho avuto è stata di avere di fronte un testo scritto di getto e non più rivisto. Questo aspetto si denota anche dai numerosi refusi (di cui molti GRAVI) presenti.

Un romanzo che dovrebbe essere completamente riscritto e curato con dovizia. 

Un albero, per diventare bello e rigoglioso, necessita di essere seguito con amore, innaffiato regolarmente, concimato. Solo così porterà frutti! Lo stesso vale per un libro.

L'ho già detto più volte: avere in mente una storia non è sufficiente. Bisogna lavorarci su, scrivere una bozza, rileggerla, modificarla, correggerla. In poche parole, curarla! Cosa che l'autrice non ha fatto.

Peccato!

LA CHIAMATA DI VISNU

LA CHIAMATA DI VISNU

MICHELA RIVETTI



Un romanzo interminabile, quello che ho appena finito di leggere con fatica.

Una giovane archeologa si reca nel sud dell'India per partecipare a uno scavo archeologico, in qualità di assistente di due professori.

Un viaggio durante il quale avrà modo di ritrovare amici e paesaggi che aveva incontrato negli anni precedenti e in cui vivrà momenti surreali.

Si ritroverà, infatti, a combattere in mezzo a Naga, Gandharva, Rakshava e Yaksha, a riportare alla mente frammenti di una vita precedente. Un incontro tra culture differenti in cui vengono a galla alcuni principi e valori universali. 

La trama procede con un ritmo troppo lento, l'autrice si sofferma a lungo sui particolari rendendo difficoltosa la lettura, anche a causa dell'uso spropositato di nomi difficili da leggere e da ricordare.

Personalmente non amo interrompere a metà la lettura di un libro, anche quando questo non mi coinvolge. In questo caso devo dire che la tentazione di sospenderlo è stata davvero molto forte. 

Secondo me il romanzo andrebbe rivisto nella sua totalità, snellito parecchio per renderlo più incalzante, più ritmato, in modo da far sì che l'attenzione del lettore sia sempre alta.

L'autrice Michela Rivetti ha parecchie potenzialità: la scrittura denota una profonda conoscenza dell'India e della sua cultura. La forma è buona, a parte qualche piccolo refuso sfuggito qua e là, i vocaboli utilizzati mettono in luce una proprietà linguistica notevole.

Le caratteristiche per diventare un'ottima scrittrice, pertanto, ci sono ma, a mio modesto avviso, occorre una maggiore attenzione sull'impostazione della trama, sugli intrecci, sui colpi di scena.

Non è il numero di pagine a creare un buon romanzo, bensì il modo in cui le parole si incontrano, giocano tra di loro, si abbracciano, si lasciano.

Buona fortuna!

giovedì 26 ottobre 2017

GUARDAMI: POESIA VINCITRICE DEL CONCORSO PRIMALPE

GUARDAMI

Elvira Tonelli



Quella che trovate di seguito è la poesia vincitrice del concorso indetto da Primalpe!




Guardami,
i miei occhi come perle di saggezza,
colmi di desiderio,
attendono una tua carezza,
un tuo tocco delicato
impregnato di un amore puro, immenso, avvolgente.

Guardami,
le mie labbra bramano
un tuo bacio innamorato,
un tuo respiro assetato della mia essenza,
un alito di vento
che profuma di te.

Guardami,
le mie mani aperte,
adagiate sul mio cuore puro, emozionato,
in attesa di incrociare le tue
per essere trasportate nel mondo
insieme a te.

Guardami,
il mio cuore batte forte,
un ticchettio regolare,
un dolce suono musicale,
che gioioso aspetta di fondersi con il tuo
per unire le nostre anime in un mondo di contentezza.

mercoledì 25 ottobre 2017

LA PARTITA

LA PARTITA

GIORGIO MARCONI

Oggi vi segnalo questo cortometraggio di Giorgio Marconi, "La partita" (lo potete vedere a questo link: http://bit.ly/2z5YP83). Di questo autore avevo letto tempo fa il romanzo "Il precario equilibrio della vita" che mi aveva colpito e che avevo molto apprezzato.

Lo stesso devo dire per questo suo nuovo lavoro tratto da un soggetto dello scrittore che ha vinto la sezione "soggetto per Corti" del concorso letterario/cinematografico nazionale "Racconti nella Rete 2017".

Vi invito a guardarlo e a osservare voi stessi quante emozioni trapelino dal protagonista (solitudine profonda, tristezza infinita, speranze vane, precarietà) che cerca comunque di vivere la sua giornata, anche se con rassegnazione.

La vita va avanti, d'altronde, con tutti i "se" e tutti i "ma", con le piccole conquiste giornaliere e le grandi perdite insuperabili.

Credo sia stata una bellissima esperienza per Giorgio Marconi che ha anche firmato la sceneggiatura, mentre la direzione del corto è del regista Giuseppe Ferlito e gli attori fanno parte della Scuola di Cinema Immagina di Firenze. Musiche di Giuseppe Sanalitro.


lunedì 9 ottobre 2017

LA TEORIA DEL PETTIROSSO

LA TEORIA DEL PETTIROSSO

CRISTIANO PEDRINI



Una lettura semplice e piacevole, quella che ho appena terminato, in cui a dominare è l'amore tra i due protagonisti: Ross e Nathan.

Un amore nato per caso e per il forte senso di protezione che Ross ha, da subito, nutrito per quel giovane ragazzo con un passato turbolento alle spalle.

Al di là della trama appassionante e coinvolgente, l'autore ha affrontato con delicatezza un tema ancora molto dibattuto, che fa discutere: l'amore tra due persone dello stesso sesso. Un amore come gli altri, fatto di alti e bassi, di periodi spensierati e di periodi bui.

Un amore così forte che, spesso, porta a tarpare le ali, a impedire di volare, a far vivere chi ci sta a fianco in una teca di vetro, per timore che possa farsi male, sbagliare, soffrire.

L'amore, però, è ben altro: è lasciare andare, donare la libertà di cui si ha bisogno, godere insieme dei momenti belli, che fanno stare bene, supportarsi nei periodi neri e nei momenti difficili, essere presenti semplicemente, saper ascoltare, dare consigli quando richiesti, non essere invadenti.

Ross ha accolto questo "pettirosso" solo e abbandonato a se stesso, offrendogli un posto di lavoro, un luogo caldo e accogliente in cui vivere, una protezione a tratti eccessiva, ma sempre dettata dall'amore che, dal primo istante in cui i loro occhi si sono incrociati, ha provato per questo giovane ragazzo.

Nathan, dal canto suo e seppur all'inizio riluttante, si è lasciato abbracciare e coccolare, appropriandosi dell'affetto e della dolcezza che da troppo tempo non provava più e portando alla luce un passato doloroso, rimasto per troppo tempo chiuso nel profondo del suo cuore, liberandosi così di un fardello eccessivamente pesante per un ragazzino come lui.

Questo romanzo ha affrontato anche il tema del rapporto genitori/figli, spesso complicato e "rovinato" dall'intromissione di una persona estranea - in questo caso della matrigna - che ha portato all'allontanamento di Nathan da suo padre, in quanto è venuta meno la fiducia che entrambi avevano l'uno nell'altro e perché un genitore deve mettere sempre al primo posto i propri figli. Ciò non significa annullarsi, ma sapersi dare delle priorità.

Insomma... un romanzo che consiglio, che fa aprire mente e cuore!

lunedì 2 ottobre 2017

UNA NUOVA ALBA

UNA NUOVA ALBA

MARTA TORINESE




Ho terminato la lettura di questo piacevole romanzo scritto bene, in maniera lineare, privo di refusi (cosa banale, ma non da poco di questi tempi!), che mi ha lasciato una sensazione di leggerezza e di positività.

Sì perché tra le righe e attraverso la protagonista Luisa emerge una voglia di riscatto, di cambiamento molto forte.

Una donna dipendente da tutto e per tutto dal marito che la fa sentire inadeguata, sempre fuori posto, che la critica continuamente, con non poca fatica comprende che lei vale molto di più.

Intraprende, dopo il divorzio, un percorso di rinascita per scoprire la parte nascosta di se stessa, per ritrovarsi, per accettarsi così com'è senza compromessi, senza ricatti o manipolazioni.

Un percorso arduo in cui lo scoramento sarà sempre dietro l'angolo pronto a sferrare un colpo ma, alla fine, ne uscirà vincente, più forte, più sicura!

Durante la lettura ho avuto modo di riflettere molto: spesso, per paura di dare una brutta immagine di noi stessi, intimoriti da quello che potrebbe essere il giudizio altrui, accettiamo ricatti, rinunciamo a vivere, indossiamo una maschera per compiacere a chi ci sta intorno, nascondiamo i reali desideri, ci annulliamo. Ed è brutto vivere così, a metà...

Dentro ognuno di noi c'è una grande forza che, sovente, è così nascosta e assopita che pensiamo di non averla. Lavorando su noi stessi, concentrandoci sul nostro "io interiore" e tralasciando tutto il resto fuori, questa forza lentamente riemerge, torna in superficie trasformandoci in vere combattenti.

Un'energia che ci sprona a non nasconderci di fronte a nulla, a lottare per ciò che crediamo giusto, a combattere le ingiustizie. Tutto ciò semplicemente accettando noi stessi e trasformando i nostri difetti in pregi.

Un percorso tutt'altro che facile, come emerge chiaramente dal libro, ma non imposssibile. Una volta compreso che questa forza dirompente è presente in noi, nessuno potrà più fermarci.

L'autrice Marta Torinese è stata molto brava nel mettere in luce questo aspetto: accettare noi stessi. Questa è la chiave di tutto. Solo così si può vivere, nel senso pieno del termine.

Una lettura che consiglio a tutti ma, in modo particolare, alle donne che si sentono inadeguate nel proprio ruolo e nella propria femminilità.